Tulero | Filtro antiparticolato: i furbetti rischiano fino a 1.682 Euro di multa
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Filtro antiparticolato: i furbetti rischiano fino a 1.682 Euro di multa

Filtro antiparticolato: i furbetti rischiano fino a 1.682 Euro di multa

Chiunque circola con un veicolo al quale sono state apportate modifiche alle caratteristiche indicate nel certificato di omologazione è soggetto ad una sanzione amministrativa da un minimo di € 419 ad un massimo di € 1.682, oltre che al ritiro della carta di circolazione – art. 78 del Codice della Strada.

Rimuovere quindi il filtro antiparticolato, svuotandolo o sostituendolo con un tubo e manomettere il software della centralina o aggiungere un emulatore, comporta sanzioni importanti per il proprietario del veicolo ed eventualmente, il coinvolgimento dell’officina che ha fisicamente effettuato il lavoro.

E’ bene sapere che durante la revisione del veicolo o l’eventuale controllo su strada da parte delle autorità competenti, i gas di scarico di un Diesel vengono analizzati con l’opacimetro: il valore ottenuto (coefficiente di assorbimento luminoso K, ovvero l’indice di fumosità durante le 3 accelerate di prova) è confrontato con quello massimo ammissibile dichiarato dal costruttore e riportato sulla carta di circolazione (alla voce V.6).

Talvolta questo valore può essere alto, ma solo per i modelli più vecchi. Per quelli di ultima generazione, in special modo a partire dagli Euro 6, tali valori sono prossimi allo zero (ad esempio, la VW Golf 1.6 TDI del 2017 ha un coefficiente di assorbimento pari a 0.50) e alla prova dell’opacimetro i loro motori emettono così poco particolato, che togliere il filtro comporta l’immediato superamento del limite e di conseguenza, fa scattare la multa.

Inoltre, per garantire il rispetto delle nuove procedure MCTC-NET2, è stato previsto che i centri revisione effettuino un monitoraggio in tempo reale, oltre la registrazione, dei test con una telecamera collegata con la Motorizzazione Civile, per garantire il corretto svolgimento delle prove sulle vetture.

Se la Motorizzazione riscontrasse qualche anomalia o l’autorità durante un test a campione, queste possono richiamare tutti i veicoli revisionati presso il centro di revisione e procedere con i controlli, fino ad arrivare all’officina che ha manomesso l’autovettura: un bel problema direi!

Sostituire quindi i filtri antiparticolato ostruiti dalle ceneri prodotte dalla combustione del particolato e dai depositi di cerina, ferrocene e olio motore è un dovere del proprietario dell’autoveicolo, come un dovere del proprio meccanico di fiducia consigliarglielo.

L’unica alternativa che possiamo suggerire al cliente è di pulire il filtro con gli innovativi trattamenti di rigenerazione, che prevedono lo smontaggio del FAP e l’invio dello stesso presso i centri specializzati: un’alternativa conveniente ad un grande problema sia economico che etico.